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 pietro verdini 

Pietro Verdini nasce a Gragnola, in provincia di Massa Carrara, il 21 settembre 1936 da Laura Catelani e Ettore Verdini. Alla prematura e improvvisa morte del padre, Pietro viene affidato ai nonni materni. E' in particolare la figura del nonno fabbro a lasciare il segno nella sua formazione negli anni della seconda guerra mondiale tra sfollamenti, bombardamenti, rastrellamenti e fucilazione dei partigiani.

 

Nel 1948 Pietro entra nel collegio francescano dei Frati Minori. Nel 1956, lasciato il convento, si arruola nella Guardia di Finanza e nel 1961 viene trasferito in Alto Adige. Due anni più tardi a Bressanone conosce l'artista Conrad Peter Bergmann, diventa suo allievo, affinando le tecniche pittoriche. Incomincia ad esporre e nel 1964 vince il primo premio alla mostra biennale organizzata dalla Guardia di Finanza. Nel 1966 è a Trento dove frequenta il gruppo Arti Visuali e la Galleria Fogolino diretti da Mariano Fracalossi e le Gallerie Il Castello e La Tavolozza, del pittore Gino Castelli. Nel 1978 sposa Edda Capozzi e si trasferisce a Pergine Valsugana. Nel 1981 lascia la Guardia di Finanza per dedicarsi esclusivamente alla pittura. Dopo la mostra alla Galleria Fogolino, tenutasi nel 1983, l'amicizia con Rinaldo Sandri lo spinge a collaborare per il quotidiano l'Adige per il quale realizza alcune illustrazioni. Tra il 1986 e il 1989 apre a Pergine una galleria d'arte. Nel 1988 illustra i versi dialettali del volume "Emigranti" di Renzo Francescotti con il quale stringe una collaborazione che continuerà negli anni. Nel 1992 realizza per Palazzo Trautmannsdorf di Trento, sede della Casa del Vino, una serie di pannelli a sanguigna su tavola. Nel 2007 il Comune di Pergine organizza una mostra personale "Pietro Verdini - Nero, Blu e Bianco".

 

Socio della FIDA-Trento partecipa alle Collettive nel 2010, 2011, alle mostre "La forma inseguita", "Le città invisibili e le città visibili" nel 2012 e alla Collettiva Fida 2015 a Bolzano.

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